Windows 11 e TPM. Facciamo chiarezza su questo abbinamento obbligatorio
Il 2021 è stato l’anno in cui Microsoft ha deciso di presentare la sua nuova versione di sistema operativo. Windows 11 è stato ufficializzato in pompa magna, con spiegazione sui vantaggi e le nuove interessanti funzionalità. Si è invece parlato molto meno di TPM e dell’abbinamento obbligatorio tra Windows 11 e TPM.
Per capire meglio in cosa consiste l’abbinamento tra Windows 11 e TPM dobbiamo quindi partire dalle basi.
Windows 11 e TPM 2.0. Cos’è il TPM?
TPM è l’acronimo di Trusted Platform Module, un modulo per l’appunto hardware, situato fisicamente nella scheda madre o integrato nella CPU, la cui funzione è quella di salvaguardare e verificare la sicurezza dell’intero sistema e lo scambio di chiavi crittografiche sicure.
Il TPM si può quindi considerando come un sistema di sicurezza per il computer. Un guardiano dedicato al blocco di operazioni potenzialmente malevole.
Windows 11 e TPM 2.0. Come funziona il TPM?
La presenza del TPM è quindi una soluzione per migliorare la sicurezza e la privacy dei computer, proteggendo i dati sensibili e gestendo tutte le procedure e relative credenziali di autenticazione.
Lo scopo del TPM è infatti quello di garantire l’integrità della piattaforma in cui è installato, sia dal punto di vista hardware, sia dal punto di vista software (ad esempio, è compito del TPM quello di verificare e validare la licenza delle varie applicazioni).
TPM 2.0 gestisce poi anche la gestione dei diritti digitali (DRM), la protezione dei dati e le funzionalità di Windows Defender.
Rendendo obbligatorio il TPM 2.0 contestualmente all’installazione di Windows 11 si cerca quindi di definire il minimo indispensabile dal punto di vista della sicurezza.
L’altra metà dell’abbinamento. Windows 11
Windows 11 è l’ultima versione di sistema operativo rilasciata da Microsoft nel giugno 2021.
Preannunciata come rivoluzionaria ed altamente migliorativa rispetto a Windows 10, trova la maggior parte dei suoi miglioramenti in un ottimizzazione del sistema operativo per i suoi possibili diversi usi.
Windows 11 rappresenta quindi l’evoluzione del sistema operativo precedente sotto svariati ambiti, in particolare:
Tante interessanti nuove funzioni, che hanno fatto venire da subito voglia agli utenti di effettuare il passaggio a questa nuova versione, non fosse per il TPM 2.0…
La mancanza di questo chip (reale o integrato nella CPU) è infatti un ostacolo insormontabile (o quasi) per avere TPM 2.0.
Come scoprire se il nostro PC ha già TPM 2.0?
Probabilmente il nostro PC è già dotato di TPM 2.0. Se il nostro pc è non troppo datato, quasi sicuramente sarà infatti già dotato di questa funzione.
Togliersi i dubbi è semplice e lo si può fare con un rapido controllo, che richiede solo un paio di minuti. Per farlo procedi in questo modo:
Se il TPM 2.0 è presente lo scopriremo subito, grazie alla presenza di una specifica e dedicata voce denominata “Processore di sicurezza”.
Trovata? Ok, dovrai solo scoprire di quale versione si tratta.
Non trovata? Ok, è presto per disperarsi, potrebbe semplicemente non essere stato attivato il TPM. Prima di disperarti prova quindi a seguire questa guida per scoprire se è solo una questione di mancata abilitazione dello stesso: Abilitare TPM 2.0 nel PC.
TPM presente!
Se il TPM è presente dovrai effettuare un ultimo controllo, ossia scoprire se lo stesso è in versione 1.2 o 2.0.
Premi quindi il tasto “Dettagli processore di sicurezza” e scoprilo subito.
Windows 11 e TPM, non solo loro…
Sono ovviamente anche altri i requisiti richiesti da Windows 11, in particolare:
Tanti parametri, che fortunatamente non sono da verificare uno ad uno.
Microsoft ha infatti messo a disposizione un tool gratuito, dedicato, che permette questa analisi ed effettua un controllo completo delle specifiche richieste, il Controllo Integrità PC.
In caso di pc non troppo datato, sarà alquanto semplice superare in maniera agevole questo controllo di integrità. Lo scalino più grosso potrebbe essere appunto la mancanza del TPM.
Non ho il TPM 2.0. Nessuna possibilità?
Ovviamente la rete ha studiato in maniera approfondita il sistema per bypassare questa limitazione.
Ad oggi sono state create diverse impostazioni e scorciatoie che permettono di tentare di bypassare il controllo TPM.
In particolare due sistemi, di cui abbiamo già parlato anche in passato:
Questi sistemi hanno dato ottimi risultato nelle nostre analisi, ma ovviamente non sono certificati, né sicuramente risolutivi. Potrebbe però valere la pena provarli, al fine di capire al meglio se c’è qualche possibilità prima di “gettare la spugna”.
Windows 11 e TPM, ne vale la pena?
Nonostante quello del TPM possa sembrare una scocciatura, le potenzialità e nuove funzionalità di Windows 11 valgono lo sforzo.
Le funzioni nuove o migliorate sono tantissime e sarebbe un peccato non procedere all’upgrade sono perché non si è in possesso del TPM 2.0.
Ecco perché vale la pena fare un controllo prima dell’installazione per procedere all’upgrade in sicurezza e per lo stesso motivo valutare la possibilità di risolvere con uno dei due sistemi sopra elencati.
I vantaggi di Windows 11 sono molti ed innegabili, non precludiamoceli solo a causa della mancanza di un chip e delle sue relative funzionalità di protezione.