Quanto dura l’SSD? Calcoliamo il suo tempo di vita
Anche i sistemi più datati possono tornare a nuova vita grazie all’utilizzo delle SSD, ma quanto sono affidabili questi dispositivi nel tempo?
Una delle principali preoccupazioni che spunta fuori pensando alla memorizzazione dei nostri dati su dispositivi di memoria, come Hard Disk o SSD, riguarda la loro durata. Quanto tempo impiega l’SSD prima di essere inutilizzabile?
Dobbiamo innanzitutto precisare che il funzionamento dei Solid State Disk e quello dei dischi rigidi è totalmente diverso.
Le SSD sono assimilabili alle memorie flash NAND, non hanno parti meccaniche in movimento come gli HD. I dischi rigidi infatti sono dotati di piatti rotanti, costituiti solitamente da materiale ferromagnetico, e di testine che vengono utilizzata per leggere o scrivere i nostri dati. Questa differenza va a vantaggio delle SSD, che risultano più veloci in lettura e più robuste degli Hard Disk (esposti maggiormente ai guasti ed al surriscaldamento).
Come ogni componente del computer però anche le SSD si usurano. L’ultima generazione di unità allo stato solido, per arginare il problema delle celle danneggiate, introduce uno spazio di memoria extra, gestito dal cosidetto bad-block management. Nonostante tutto, resta il punto dolente delle perdite di tensione.
La tecnologia NAND immagazzina i dati sfruttando l’effetto tunnel ed imprimendo un livello di tensione nelle celle dei transistor. In base al numero di bit per cella avremo: Single Level Cell (SLC), Multi Level Cell (MLC), Triple Level Cell (TLC).
È in queste celle che col tempo si possono verificare le perdite di tensione di cui abbiamo parlato e, sotto questo punto di vista, gli HD risultano più longevi: il sistema di polarità all’interno di un disco rigido è più persistente.
Ora che conosciamo a grandi linee i meccanismi che differenziano i dispositivi di memorizzazione a lungo termine più in voga, calcoliamone la durata.
Si stima che un Hard Disk possa durare più di 10 anni, mentre le SSD attorno ai 6 anni. Ma da cosa dipende?
La lettura è da sempre il punto forte delle SSD, ma non si può dire altrettanto dell’operazione di scrittura.
Se nell’Hard disk possiamo salvare i dati teoricamente all’infinito, l’SSD ha un ciclo di scrittura più limitato. Attualmente a garantire l’uniformità di distribuzione dei dati nelle celle è la funzione wear leveling: una tecnica che rende durevole nel tempo la nostra unità a stato solido. Infatti è proprio la frequenza dei cicli di scrittura ad accorciare la vita di una SSD.
Ecco un esempio, supponiamo di avere una SSD Samsung 850PRO (MLC) da 1TB, che supporta 3000 cicli di scrittura. Calcoliamone la durata utilizzando la seguente formula:
(cicli di scrittura) x (capacità SSD) / (WAF) x (dati scritti in un anno) 3000 x 1000 GB / 5 x 1500 GB
il risultato nel nostro caso sarà: 400 anni
Ovviamente questo valore è indicativo, la durata reale sarà sempre inferiore e, per questa ragione, i produttori di SSD hanno pensato al TBW: un valore che indica la durata di vita minima garantita.